Il governatore d Emiliano, dopo un nuovo confronto col settore, annuncia di “aver deciso di emanare l’ordinanza che riattiva feste popolari e sagre. Gli uffici regionali sono al lavoro per la definizione delle linee guida specifiche”
Forte del fatto di essere regione Covid free da quattro giorni consecutivi (ma già in passato ci sono stati diversi giorni senza casi positivi), la Puglia accelera sul ritorno alla normalità. Dopo aver sbloccato gli sport da contatto già da giorni, da oggi è la volta del trasporto pubblico (locale, extraurbano e regionale) dove tutti i posti a sedere potranno essere occupati, a condizione che i passeggeri indossino le mascherine e l’aria, a bordo, sia ricambiata di continuo, e a breve sarà anche la volta delle feste patronali e delle sagre.
Emblema, queste ultime, di una fortissima e sentita tradizione in Puglia, da mesi le feste patronali – che richiamano migliaia di persone con centinaia di appuntamenti proprio in estate – sono saltate. Ma è saltato anche il lavoro per alcune migliaia di persone tra imprese di luminarie, di fuochi pirotecnici, bande musicali, artisti di strada, organizzatori di spettacoli all’aperto, giostrai e ambulanti dei mercatini. Adesso il governatore della Puglia, Michele Emiliano, dopo un nuovo confronto col settore, annuncia di “aver deciso di emanare l’ordinanza che riattiva feste popolari e sagre. Gli uffici regionali sono al lavoro per la definizione delle linee guida specifiche”.
E l’assessore regionale al Turismo, Massimo Bray, aggiunge: “La nuova ordinanza stabilirà le linee guida idonee a garantire la ripartenza”. Mentre secondo Luigi Lopalco, coordinatore task force epidemiologica Regione Puglia, “una festa popolare è l’insieme di alcune attività per le quali esistono già delle linee guida. In questa direzione – aggiunge – stiamo cercando di offrire agli amministratori locali delle indicazioni più chiare per facilitare lo svolgimento di feste e sagre in piena sicurezza”.
Per l’assessore Massimo Bray, “ci sono categorie di operatori che hanno sempre lavorato nelle feste patronali e che ora sono fermi da mesi. Tra poco non si giocheranno soltanto la stagione estiva, ma la possibilità di vivere tutto l’anno, perchè questo per loro è il momento di maggior guadagno”. “Si tratta – aggiunge l’esponente della Regione Puglia – di operatori che arricchiscono le nostre città con bellissime luminarie, con le bande, gli artisti di strada, con prodotti tipici delle nostre feste e dei nostri territori. Consentire loro di lavorare – conclude – significa soprattutto dare la possibilità alle nostre città di rianimarsi e rimettere in moto un’economia specifica del nostro territorio”. Più volte, in queste settimane, il comitato che riunisce bande musicali, illuminaristi, fuochisti, promotori di spettacoli all’aperto e ambulanti, ha sollecitato una ripresa delle feste patronali in una nuova cornice organizzativa e di sicurezza, ma ha incontrato difficoltà e dinieghi.
E’ stato sottoposto anche un protocollo specifico al presidente della Conferenza dei vescovi pugliesi, Donato Negro, vescovo di Otranto, ma questi il 29 giugno ha risposto negativamente dicendo che la Conferenza non poteva ratificare il protocollo proposto e che “le attività dei comitati per le feste, in questo anno, non possono essere avviate” per “la necessità del rispetto delle norme del distanziamento sociale” e “la tutela della salute pubblica”.